[identity profile] caska-langley.livejournal.com posting in [community profile] fanfic_italia

Titolo: Il posto vuoto accanto a me
Fandom: X-Men: First Class
Pairing: Charles/Erik
Rating: PG13
Genere: malinconico
Conteggio Parole: 272 ([livejournal.com profile] fiumidiparole)
Beta: macché beta, è la Notte Bianca, "dai che la giriamo".
Note: direi che sono già stata trollata (e mi sono auto-trollata) abbastanza, per questo, quindi non divago. Scritta per il prompt "Il posto vuoto accanto a me" della [livejournal.com profile] chibi_saru11 per la Notte Bianca di [livejournal.com profile] maridichallenge.



Charles non si lamenta. Ha visto, nella mente degli uomini, ogni genere di sofferenza. Il dolore, che piega, distrugge, drena all’interno, finché non rimane più niente, nemmeno il dolore stesso, solo la sua forma, scavata al posto delle ossa. Il dolore che genera l’odio. Il dolore che ha visto nei suoi ragazzi, emarginati, costretti a nascondersi, a vergognarsi di qualcosa che non hanno scelto e che non possono cambiare. Il dolore che ha visto in Erik.
No, Charles non si lamenta. E’ stato tutto sommato fortunato. Non può camminare, ma – si dice – in fin dei conti non è male, e lui non è mai stato un tipo attivo. Non fisicamente, almeno.  E poi prova ancora una sorta di pace. La realtà lo sfiora, non lo tange, non lo afferra.  E’ come se stesse aspettando di svegliarsi. Come se alla sua mente quasi onnisciente fosse sfuggito il dettaglio di sé. Charles è convinto che incontrerà ancora se stesso. Da qualche parte. Domani.
A volte sale sul terrazzo. Ha fatto installare un ascensore che emette il suono di un soffio: ffffffh. Quel suono lo attraversa e per un attimo c’è soltanto silenzio. Poi la sua mente si apre di nuovo, non riesce a bloccarla. E’ come una stiva e imbarca acqua. Affonda.
Così tanta gente, pensa, e sentirsi così soli.
Non lo dirà. Non ha detto mai niente, per molto tempo. Finché…finché.
Basterà a se stesso. Smetterà di tendersi verso quel posto vuoto accanto a sé.
Guarda verso l’antenna. E’ ancora girata. Il sole sembra scivolarle sopra in gocce.
Smetterà, sì. Non adesso, non qui. Da qualche parte. Domani.
Charles non si lamenta.

Titolo: Numeri e dita sulla pelle
Fandom: X-Men: First Class
Pairing: Charles/Erik
Rating: PG13
Genere: malinconico
Conteggio Parole: 272 ([info]fiumidiparole)
Beta: macché beta, è la Notte Bianca, "dai che la giriamo".
Note: scritta per il prompt "numeri e dita sulla pelle" di [livejournal.com profile] neera_pendragon per la Notte Bianca di [info]maridichallenge.


Non li avrebbe mai lasciati a nessun altro. I suoi numeri sulla pelle, che lo attraversavano e lo facevano ancora a pezzi. Aveva provato a ignorarli. Non ci era riuscito e si era trasformato in essi. Erik aveva il potere, ma quei numeri ne avevano di più. E c’erano catene che nemmeno lui riusciva a controllare.
Charles lo guardava dal basso, a sottintendere qualcosa. Un cono d’ombra dava più profondità al suo viso. Non parlava, ma rideva, e aspettava. Erik s’innervosiva. E’ come dicono i tuoi cazzo di filosofi, diceva, non puoi combattere i mostri senza diventare un mostro tu stesso. Sì, rispondeva lui, è molto comodo, non credi? E sorrideva. E ad Erik non importava più di avere o no ragione.
Gli aveva lasciato i suoi numeri. Charles poteva toccarli, passarci le dita. A volte Erik non lo sopportava. Su una parte sensibile, la stessa pressione può cambiare da gradevole a sgradevole senza preavviso. A volte lo odiava. Chi sei tu, voleva urlare, per accendere la luce, chi sei per circondarmi di specchi dai quali non posso scappare, chi sei per scomporre le righe, e confondermi, chi sei per cambiarmi di significato. Lui forse lo leggeva, o forse solo lo capiva. Chiudeva la porta.
A Charles piaceva dare scacco matto e mangiare la Regina tutta intera.

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