[RPF: Kamelot / Epica] Linger on
Aug. 23rd, 2011 01:28 pm![[identity profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/openid.png)
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Titolo: Linger on
Fandom: RPF: Kamelot / Epica
Personaggi: Simone Simons, Roy Khan (con Oliver Palotai di sfuggita)
Rating: PG13
Conteggio Parole: 500 (Word)
Note: Queste meravigliose creature esistono, fortunatamente, ed altrettanto fortunatamente appartengono soltanto a loro stessi. Anche se questa conversazione può benissimo essere avvenutama anche no, io non ci guadagno nulla comunque. Purtroppo quello che è successo a Roy è tutto vero. Vorrei tanto essermelo inventato.
Riassunto: «È strano» dice alla fine. «Le mete cambiano e non ce ne accorgiamo nemmeno».
Linger on
Roy li chiama poco prima dell’inizio del tour. Lei ed Oliver sono arrivati ad Orlando da un paio di giorni e gli altri membri dei Kamelot sono sparsi per il pianerottolo del loro albergo, alcuni appena arrivati, altri lì da qualche tempo, tutti in attesa di partire per Atlanta. Oliver è il primo a rispondere e lei capisce di chi si tratta ancora prima di sentirne il nome – «Roy» dice il suo fidanzato con un’espressione così luminosa che Simone non può fare a meno di sorridere. Roy ha telefonato per fare ai ragazzi gli ultimi auguri per il tour in nord America. Sa che c’è anche lei. Oliver le passa la cornetta.
Gli argomenti – come sta, prove, famiglia - si esauriscono in pochi minuti. Oliver va a farsi una doccia. Simone si attorciglia lo spinotto del telefono intorno al polso ed alle dita e guarda fuori dalla finestra. Al di là del vetro c’è lo stesso paesaggio un po’ grigio ed un po’ caotico che hanno potuto guardare assieme altre volte, c’è una fitta di nostalgia al centro del petto – dall’altra parte del mondo Roy passa le dita sul bordo della scrivania e pensa alla stessa cosa.
«Ci manchi sempre» gli dice lei semplicemente. Roy annuisce – è vero, lo sarà per tutta la vita, ma questo lo sa solo lui.
«Che cosa farai adesso?» chiede Simone.
«Ancora non lo so».
«Non avevi progetti, in passato? Qualcosa che volevi fare?».
Roy guarda l’orologio. Fra un paio d’ore ci sono i bambini da andare a prendere a scuola, ha promesso ad Elisabeth che porterà Gabriel in piscina per il corso di nuoto. La gente si gira ancora a guardarlo per strada, qualcuno lo ferma per farsi fare un autografo. Lui riesce ancora a sorridere quando tira fuori la penna dalla tasca della giacca e ne toglie il cappuccio coi denti prima di firmare. Sospira, un sedimento di pace si smuove in fondo al cuore.
«È strano» dice alla fine. «Le mete cambiano e non ce ne accorgiamo nemmeno».
Simone rimane zitta per qualche attimo. «Cos’è cambiato?».
«Una volta pensavo ad essere l'uomo migliore che potevo. Ora sto cercando di esserlo».
«È una cosa bellissima».
«E difficile».
«Che cosa non lo è?».
Lo sente ridere. Simone incrocia le gambe, seduta sul bordo del letto, e lo immagina mordicchiarsi il pollice - uno dei piccoli gesti quotidiani di cui tutti loro sentono la mancanza più o meno dichiaratamente. Stanno provando a lasciarsi Roy alle spalle. Stanno ricostruendo a fatica un cerchio spezzato, stringendo i denti, dimenticando. L’addio è stato brusco, doloroso, la ferita fatica a richiudersi, ma ce la faranno. Sono andati avanti dopo ogni abbandono; ce la faranno ancora. I ragazzi hanno reagito bene. Sono pronti. Simone indugia ancora sulla sponda dei propri ricordi e lascia che le lambiscano le mani. Per lei ci sarà sempre una nota di amarezza nel nome di Roy – quieta, fredda, appena percettibile.
«Hai ragione» dice lui. «Cosa non lo è?».
«Ti mancherà tutto questo?».
Roy esita. «Sempre».
Su questa storia non ho molto da dire. Stavo facendo tutt'altro quando l'ispirazione mi ha dato un paio di ceffoni ed ho buttato giù questa cosa in mezzora; segnale chiaro che la mia mente deve staccarsi dalle cose impegnative - come la colossale Rpf su questi due che sto scrivendo in questo momento - e gettarsi di tanto in tanto su altro. Ancora mi sto chiedendo come Simone abbia potuto prendere la notizia dell'abbandono di Roy. Niente mi toglierà dalla testa che, oltre che colleghi che si stimano a vicenda, quei due siano molto legati anche in termini di amicizia. Quindi... ecco qua. Flashfic senza troppe pretese ma che mi piace molto di più del primo tentativo fatto su di loro.
Detto questo andate e shippateli, in nome del nostro signore Mephisto. Ehm. Fate finta che non abbia detto niente.
Fandom: RPF: Kamelot / Epica
Personaggi: Simone Simons, Roy Khan (con Oliver Palotai di sfuggita)
Rating: PG13
Conteggio Parole: 500 (Word)
Note: Queste meravigliose creature esistono, fortunatamente, ed altrettanto fortunatamente appartengono soltanto a loro stessi. Anche se questa conversazione può benissimo essere avvenuta
Riassunto: «È strano» dice alla fine. «Le mete cambiano e non ce ne accorgiamo nemmeno».
Linger on
Roy li chiama poco prima dell’inizio del tour. Lei ed Oliver sono arrivati ad Orlando da un paio di giorni e gli altri membri dei Kamelot sono sparsi per il pianerottolo del loro albergo, alcuni appena arrivati, altri lì da qualche tempo, tutti in attesa di partire per Atlanta. Oliver è il primo a rispondere e lei capisce di chi si tratta ancora prima di sentirne il nome – «Roy» dice il suo fidanzato con un’espressione così luminosa che Simone non può fare a meno di sorridere. Roy ha telefonato per fare ai ragazzi gli ultimi auguri per il tour in nord America. Sa che c’è anche lei. Oliver le passa la cornetta.
Gli argomenti – come sta, prove, famiglia - si esauriscono in pochi minuti. Oliver va a farsi una doccia. Simone si attorciglia lo spinotto del telefono intorno al polso ed alle dita e guarda fuori dalla finestra. Al di là del vetro c’è lo stesso paesaggio un po’ grigio ed un po’ caotico che hanno potuto guardare assieme altre volte, c’è una fitta di nostalgia al centro del petto – dall’altra parte del mondo Roy passa le dita sul bordo della scrivania e pensa alla stessa cosa.
«Ci manchi sempre» gli dice lei semplicemente. Roy annuisce – è vero, lo sarà per tutta la vita, ma questo lo sa solo lui.
«Che cosa farai adesso?» chiede Simone.
«Ancora non lo so».
«Non avevi progetti, in passato? Qualcosa che volevi fare?».
Roy guarda l’orologio. Fra un paio d’ore ci sono i bambini da andare a prendere a scuola, ha promesso ad Elisabeth che porterà Gabriel in piscina per il corso di nuoto. La gente si gira ancora a guardarlo per strada, qualcuno lo ferma per farsi fare un autografo. Lui riesce ancora a sorridere quando tira fuori la penna dalla tasca della giacca e ne toglie il cappuccio coi denti prima di firmare. Sospira, un sedimento di pace si smuove in fondo al cuore.
«È strano» dice alla fine. «Le mete cambiano e non ce ne accorgiamo nemmeno».
Simone rimane zitta per qualche attimo. «Cos’è cambiato?».
«Una volta pensavo ad essere l'uomo migliore che potevo. Ora sto cercando di esserlo».
«È una cosa bellissima».
«E difficile».
«Che cosa non lo è?».
Lo sente ridere. Simone incrocia le gambe, seduta sul bordo del letto, e lo immagina mordicchiarsi il pollice - uno dei piccoli gesti quotidiani di cui tutti loro sentono la mancanza più o meno dichiaratamente. Stanno provando a lasciarsi Roy alle spalle. Stanno ricostruendo a fatica un cerchio spezzato, stringendo i denti, dimenticando. L’addio è stato brusco, doloroso, la ferita fatica a richiudersi, ma ce la faranno. Sono andati avanti dopo ogni abbandono; ce la faranno ancora. I ragazzi hanno reagito bene. Sono pronti. Simone indugia ancora sulla sponda dei propri ricordi e lascia che le lambiscano le mani. Per lei ci sarà sempre una nota di amarezza nel nome di Roy – quieta, fredda, appena percettibile.
«Hai ragione» dice lui. «Cosa non lo è?».
«Ti mancherà tutto questo?».
Roy esita. «Sempre».
Su questa storia non ho molto da dire. Stavo facendo tutt'altro quando l'ispirazione mi ha dato un paio di ceffoni ed ho buttato giù questa cosa in mezzora; segnale chiaro che la mia mente deve staccarsi dalle cose impegnative - come la colossale Rpf su questi due che sto scrivendo in questo momento - e gettarsi di tanto in tanto su altro. Ancora mi sto chiedendo come Simone abbia potuto prendere la notizia dell'abbandono di Roy. Niente mi toglierà dalla testa che, oltre che colleghi che si stimano a vicenda, quei due siano molto legati anche in termini di amicizia. Quindi... ecco qua. Flashfic senza troppe pretese ma che mi piace molto di più del primo tentativo fatto su di loro.
no subject
Date: 2011-08-24 07:39 am (UTC)Tristezza immensa, sopratutto perché io personalmente, l'addio di Roy l'ho preso male. Male parecchio perché non riesco a immaginare i Kamelot senza la sua voce, e nemmeno li voglio sentire. Ma Simone sta ancora con Oliver? Mi pareva di aver letto che si fossero lasciati...boh.
Sulla ship non so che dire XD non ne so abbastanza. Ma bella la storia, è permeata da uno strato di malinconica rassegnazione molto reale. E bello il dialogo.
no subject
Date: 2011-08-24 05:24 pm (UTC)Non sei l'unica ad aver preso davvero male l'addio di Roy; io sono una di quelle fan inconsolabili che spera che prima o poi quel benedetto uomo torni in sè, faccia dietrofront e torni a cantare, se non altro per conto suo... Ma la cosa pare davvero improbabile. Purtroppo sono della tua stessa opinione per quanto riguarda i Kamelot. Nemmeno io riesco ad immaginarmi il gruppo senza il suo vocalist. Sono sicura che la band in futuro farà della bella musica - ci sono pur sempre Thomas e Casey, musicisti tutt'altro che di secondo livello - ma, senza Roy, i Kamelot non saranno più gli stessi, esattamente come i Nightwish senza Tarja. Che tristezza.
Per quanto riguarda Oliver, sono sicura al cento per cento che stia ancora con Simone. Forse in passato hanno avuto dei problemi, ma ora mi pare che stiano molto bene, tanto da vivere nella stessa casa in Germania (di questo sono sicura perchè seguo Simone sia sul suo blog che su Twitter, spero che sia una fonte attendibile :) )
Sulla ship Roy/Simone... Eh eh eh. Sarà che io ce li vedo benissimo assieme sin dai tempi di The haunting, Simone ha sempre detto delle belle cose su di lui nelle interviste ed altro
abbiamo in archivio video di esibizioni compromettenti e foto ancor più tenerose, perchè non ci facciamo mancare nullama, boh, io sono una fanatica delle coppie stranissime ed impossibili XDno subject
Date: 2011-08-24 05:47 pm (UTC)Riguardo lei e roy, cmq, non credo sarebbe poi stranissimo...e poi, due con la voce così...che figli potrebbero nascere? *__* vabbè, deliri a parte. Hai azzeccato perfettamente il paragone con Tarja ç_ç l'unica cosa che mi consola è che Roy è sicuramente migliore e più intelligente, quindi non credo che assisteremo a scene pietose tipo l'ostinarsi a rifare le vecchie canzoni.
no subject
Date: 2011-08-24 07:27 pm (UTC)Riguardo lei e roy, cmq, non credo sarebbe poi stranissimo...e poi, due con la voce così...che figli potrebbero nascere?
Dico solo: dalla voce di tali mitiche creature non potrebbe venire altro che la più assoluta apoteosi *_* Praticamente il paradiso! XD
No, nessuna scena pietosa stile Tarja postNightwish (e Nightwish postTarja, ahimè), poco ma sicuro; però, a dirti la verità, sarei anche disposta ad ascoltare delle canzoni sottotono, diciamo così, pur di sentire Roy di nuovo all'opera. Quell'uomo ha una voce troppo bella per non usarla più...