[Glee] Fat Bottomed Girl
Jun. 20th, 2011 10:41 am![[identity profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/openid.png)
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*Autore: margherota
*Titolo: Fat Bottomed Girl
*Fandom: Glee
*Personaggi/Pair: Noah Puckerman, Lauren Zizes/Luck
*Genere: Commedia, Fluff
*Avvertimenti: Drabble, Double Drabble, Missing Moment, What if...?
*Rating: Verde/Giallo
*Prompt: Pattinaggio sul ghiaccio
*Note: Continua la mia raccolta Luck, PuckLauren, con altri tre capitoletti (L) Ho deciso che ci sarà solo un'altro gruppo di drabble, che andranno a formare la parola "Lauren". Questa volta doveva essere "Puck", ma i prompt con la u non mi piacevano indi non ho messo nulla (L) Buona lettura èwè''
Il rimanere ben saldo su due piedi era uno dei primi concetti che insegnavano, ad una wrestler. Lauren, da canto suo, aveva abbastanza massa da non avere problemi di stabilità, piantata com'era a terra su entrambi i suoi notevoli piedi.
Certo, quando Noah l'aveva invitata a pattinare sul ghiaccio - estraendo il bigliettino "fare sport assieme" - non solo l'aveva guardato male, ma aveva caricato di enorme disappunto il tono della sua voce, come se quello che faceva di solito non fosse abbastanza.
-Puckerman, sei serio?-
Lui, mentre si allacciava i pattini con un sorriso ebete in viso, semplicemente la guardò e a malapena riuscì a ergersi in piedi.
-Ora ti sto immaginando con un completo aderente, e ti assicuro che è una bellissima fantasia!-
Quasi cadde, dovendosi aggrappare al recinto della pista. Constatò dolorosamente la sottile differenza tra il pattinaggio e quella corsa bruta che era il football americano.
Solo a quel punto, e con l'intenzione poi di trascinarlo nel primo Mac Donald che avrebbe trovato, giusto per recuperare le calorie perse, lei rispose al suo sorriso e gli tese un aiuto.
-Prendimi la mano e andiamo assieme, scemo...-
*Prompt: Caffè e sigarette
*Note: //
Lauren cominciò a pensare che la questione dei bigliettini non si stesse svolgendo esattamente a suo favore. Lo capì forse troppo tardi, quando ritirarsi non sarebbe stato affatto onorevole - a meno che non si fosse obbligata a pestare a sangue Puckerman per impedirgli di protestare, ma lo sforzo non valeva il risultato, almeno nella sua concezione delle cose.
Noah aveva sempre un'ottima predisposizione a scegliere i luoghi meno adatti dove portarla, sembrava divertirlo il suo guardarlo con espressioni che andavano dal minaccioso al veramente omicida.
Con "mattine allegre" aveva in realtà pensato a lui che le arrivava incontro con qualcosa - da mangiare - estremamente colorato, o un bel pacco di patatine formato gigante. O magari semplicemente lui con un fiocco in testa sfavillante.
Non di sicuro il ritrovarsi in cortile, tra tanta gente e tutta quella puzza di fumo di sigarette, mentre lui strimpellava la chitarra e le cantava qualche canzone a malapena orecchiabile.
Riusciva anche a sorriderle, ogni tanto, mentre passava tra le persone incitandole a seguirlo nella musica. Ci si stava mettendo d'impegno, questo era assodato.
Lei sospirò ad un certo punto, cominciando a dondolare assieme a tutti gli altri, fingendo di star seguendo la musica nell'aria.
Almeno, aveva rimediato un buon caffé, e la cosa non era poi così male.
*Prompt: Karkadé
*Note: Il "té rosso" è ovviamente il karkadé, giusto per essere precisi.
Quella era l'ultima volta che permetteva a Noah di estrarre un bigliettino dalla magica scatola - Lauren se lo promise.
E non tanto perché stava cominciando seriamente a preoccuparsi sulla fantasia da lui adoperata nell'interpretare ciò che vi stava scritto sopra, quanto piuttosto perché la sorpresa sempre nuova del ritrovarsi in situazioni inaspettate l'aveva soddisfatta abbastanza. Puckerman aveva vinto la sfida che lei gli aveva lanciato.
Ridendo un poco sotto i baffi, lo vide portarsi la tazza piena di té rosso alle labbra e dopo assumere un'espressione in viso decisamente schifata. Gli sorrise, cercando di non mostrare troppa ilarità rumorosa - non erano tanti i bar dove servivano tutte quelle varietà di té, men che mai quelle che non ti facevano entrare senza una cravatta al collo.
Lui si preoccupò, guardandole la tazza ancora perfettamente ferma nel piattino.
-Bevi che si raffredda!-
Lauren fece una specie di smorfia, allungando la mano cicciotta verso la ciotola dei biscotti.
-Non è tanto migliore caldo, questa cosa...-
Noah le sorrise, comprensivo, e scimmiottò quello che voleva essere lo stereotipo di lord inglese.
-Lo so, piccola, ma dobbiamo attenerci all'etichetta...-
Sganocchiando il suddetto biscotto - quella non era vaniglia, tutt'al più poteva essere cocco, ma Lauren non ci avrebbe messo la mano sul fuoco - la ragazza ebbe un'illuminazione.
-Puckerman, l'etichetta permette che io ti faccia piedino sotto il tavolo?-
Sorriso - malizioso, estremamente da Puckerman Noah.
-Basta che tu lo faccia con discrezione...-
"Qualcosa di chic". Sì, Lauren doveva ammettere che era stata proprio una bella prova, quella del ragazzo.
*Titolo: Fat Bottomed Girl
*Fandom: Glee
*Personaggi/Pair: Noah Puckerman, Lauren Zizes/Luck
*Genere: Commedia, Fluff
*Avvertimenti: Drabble, Double Drabble, Missing Moment, What if...?
*Rating: Verde/Giallo
*Prompt: Pattinaggio sul ghiaccio
*Note: Continua la mia raccolta Luck, PuckLauren, con altri tre capitoletti (L) Ho deciso che ci sarà solo un'altro gruppo di drabble, che andranno a formare la parola "Lauren". Questa volta doveva essere "Puck", ma i prompt con la u non mi piacevano indi non ho messo nulla (L) Buona lettura èwè''
Il rimanere ben saldo su due piedi era uno dei primi concetti che insegnavano, ad una wrestler. Lauren, da canto suo, aveva abbastanza massa da non avere problemi di stabilità, piantata com'era a terra su entrambi i suoi notevoli piedi.
Certo, quando Noah l'aveva invitata a pattinare sul ghiaccio - estraendo il bigliettino "fare sport assieme" - non solo l'aveva guardato male, ma aveva caricato di enorme disappunto il tono della sua voce, come se quello che faceva di solito non fosse abbastanza.
-Puckerman, sei serio?-
Lui, mentre si allacciava i pattini con un sorriso ebete in viso, semplicemente la guardò e a malapena riuscì a ergersi in piedi.
-Ora ti sto immaginando con un completo aderente, e ti assicuro che è una bellissima fantasia!-
Quasi cadde, dovendosi aggrappare al recinto della pista. Constatò dolorosamente la sottile differenza tra il pattinaggio e quella corsa bruta che era il football americano.
Solo a quel punto, e con l'intenzione poi di trascinarlo nel primo Mac Donald che avrebbe trovato, giusto per recuperare le calorie perse, lei rispose al suo sorriso e gli tese un aiuto.
-Prendimi la mano e andiamo assieme, scemo...-
*Prompt: Caffè e sigarette
*Note: //
Lauren cominciò a pensare che la questione dei bigliettini non si stesse svolgendo esattamente a suo favore. Lo capì forse troppo tardi, quando ritirarsi non sarebbe stato affatto onorevole - a meno che non si fosse obbligata a pestare a sangue Puckerman per impedirgli di protestare, ma lo sforzo non valeva il risultato, almeno nella sua concezione delle cose.
Noah aveva sempre un'ottima predisposizione a scegliere i luoghi meno adatti dove portarla, sembrava divertirlo il suo guardarlo con espressioni che andavano dal minaccioso al veramente omicida.
Con "mattine allegre" aveva in realtà pensato a lui che le arrivava incontro con qualcosa - da mangiare - estremamente colorato, o un bel pacco di patatine formato gigante. O magari semplicemente lui con un fiocco in testa sfavillante.
Non di sicuro il ritrovarsi in cortile, tra tanta gente e tutta quella puzza di fumo di sigarette, mentre lui strimpellava la chitarra e le cantava qualche canzone a malapena orecchiabile.
Riusciva anche a sorriderle, ogni tanto, mentre passava tra le persone incitandole a seguirlo nella musica. Ci si stava mettendo d'impegno, questo era assodato.
Lei sospirò ad un certo punto, cominciando a dondolare assieme a tutti gli altri, fingendo di star seguendo la musica nell'aria.
Almeno, aveva rimediato un buon caffé, e la cosa non era poi così male.
*Prompt: Karkadé
*Note: Il "té rosso" è ovviamente il karkadé, giusto per essere precisi.
Quella era l'ultima volta che permetteva a Noah di estrarre un bigliettino dalla magica scatola - Lauren se lo promise.
E non tanto perché stava cominciando seriamente a preoccuparsi sulla fantasia da lui adoperata nell'interpretare ciò che vi stava scritto sopra, quanto piuttosto perché la sorpresa sempre nuova del ritrovarsi in situazioni inaspettate l'aveva soddisfatta abbastanza. Puckerman aveva vinto la sfida che lei gli aveva lanciato.
Ridendo un poco sotto i baffi, lo vide portarsi la tazza piena di té rosso alle labbra e dopo assumere un'espressione in viso decisamente schifata. Gli sorrise, cercando di non mostrare troppa ilarità rumorosa - non erano tanti i bar dove servivano tutte quelle varietà di té, men che mai quelle che non ti facevano entrare senza una cravatta al collo.
Lui si preoccupò, guardandole la tazza ancora perfettamente ferma nel piattino.
-Bevi che si raffredda!-
Lauren fece una specie di smorfia, allungando la mano cicciotta verso la ciotola dei biscotti.
-Non è tanto migliore caldo, questa cosa...-
Noah le sorrise, comprensivo, e scimmiottò quello che voleva essere lo stereotipo di lord inglese.
-Lo so, piccola, ma dobbiamo attenerci all'etichetta...-
Sganocchiando il suddetto biscotto - quella non era vaniglia, tutt'al più poteva essere cocco, ma Lauren non ci avrebbe messo la mano sul fuoco - la ragazza ebbe un'illuminazione.
-Puckerman, l'etichetta permette che io ti faccia piedino sotto il tavolo?-
Sorriso - malizioso, estremamente da Puckerman Noah.
-Basta che tu lo faccia con discrezione...-
"Qualcosa di chic". Sì, Lauren doveva ammettere che era stata proprio una bella prova, quella del ragazzo.