[FMA] Battement;
Apr. 14th, 2010 03:16 am![[identity profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/openid.png)
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Titolo: Battement; (link EFP).
Fandom: Fullmetal Alchemist.
Personaggi/Pairing: Lan Fan, Ling Yao, (ben marcati) accenni LingFan.
Disclaimer: I personaggi e la storia (ahimé) non mi appartengono, ma sono solo e soltanto di proprietà di Hiromu Arakawa. La fiction non è stata scritta a scopo di lucro, bensì per piacere personalenell’idolatrare il mito che è Lan Fan.
Avvertenze: Flashfic, Future!fic, Spoiler.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Fluff.
Rating: Verde.
Conteggio parole: 967 (con Word).
Introduzione: Il tepore imprigionato tra le coperte le offuscava i sensi.
Prompt: #46, Cuore - OHPP.
Note: 1. Scritta per il One Hundred Prompt Project.
2. Prima LingFan.**
Urteriori Note: Che dire? Sono felicissima per aver finalmente pubblicato una mia LingFan.** E Lan Fan è la mia pupilla insieme a May e Maria Ross, indi per cui spero d’averla resa IC. Sebbene FMA sia il manga che più preferisco, non è proprio il mio fandom, quindi sappiate che ogni tipo di consigli o critiche saranno sempre i benvenuti. Bon; intanto vi lascio alla lettura!
Sayonara. <3

Il tepore imprigionato tra le coperte le offuscava i sensi.
Lan Fan aprì gli occhi di scatto, tastando il terreno.
La camera era completamente buia, ed ovunque regnava il silenzio.
Ormai era abituata a svegliarsi in quel modo durante la notte; era nella sua natura. Non sapeva se lo facesse per istinto o per semplice abitudine – suo nonno l’aveva preparata per ogni evenienza addestrandola a stare sull’attenti anche di notte, e lei si era dimostrata degna dell’incarico che il suo maestro le aveva lasciato – e tuttavia quel destarsi senza ragione ad orari impossibili era diventato qualcosa di inevitabile.
Di certo non le dispiaceva mai il poter costatare che i suoi riflessi erano sempre pronti, che il passare del tempo non aveva minimamente infierito contro le sue capacità di reazione, ma, come dire, ultimamente non era del tutto sicura che per una giovane donna nella sua posizione fosse un bene svegliarsi dal sonno a quel modo.
In seguito al tanto agognato ritorno a Xing ed al colloquio tra Ling e l’Imperatore, Lan Fan si era ritrovata a non riuscire a dormire tranquilla come una volta – ed ad essere perfino più scaltra ed attenta del solito.
Succedeva spesso, oramai. Lei ci aveva ragionato sopra, con il solo risultato di scoprire che tutto quello era dovuto a qualcosa di psicologico.
Sembrava che Lan Fan non riuscisse a credere che davvero tutto riuscisse a filare liscio senza intoppi, alla felicità che aveva trovato dopo il continuo combattimento e sacrificio avvenuto nella terra di Amestris. La vita protetta, libera da ogni reale sensazione di pericolo o proprio dal potere di un puro Homunculus, se proprio così vogliamo dire, del suo signore Ling, la vita serena che ogni giorno si riusciva a creare nello stato e nel territorio del Clan Yao. Possibile che tutto quello fosse reale?
La guardiana ispirò ed espirò a lungo, prima di tentare di addormentarsi nuovamente. Il buio ed il silenzio della notte l’avvolsero immediatamente, offrendole rifugio.
Pareva incredibile il modo in cui durante la notte il mondo riuscisse a diventare così silenzioso.
Quell’assenza di rumore umano e di tutte le sensazioni forti (per olfatto, vista, udito) che il giorno provoca davano alla notte un senso d’infinito. L’atmosfera di quiete profonda che si vive ogni sera ed eppure che rimane così irreale all’apparenza, era palpabile, ed anche se Lan Fan sapeva bene di aver dovuto già vivere milioni e miliardi di volte quella sensazione in passato la sorpresa e il piacere nell’ascoltarla non mutava.
Sembrava impossibile riaddormentarsi, di fronte ad un miracolo del genere. Il silenzio generale, ed i piccoli insistenti rumori della natura che pian piano si faceva avanti, si mostrava.
Sentiva grilli – centinaia, come sempre – ed ogni altro tipo d’animale che poteva trovarsi là fuori, poteva udire con chiarezza lo scroscio regolare e dolce del fiume che percorreva la zona giusto davanti alla sua finestra, era capace d’immaginare, in quel buio, tutte le piante emettere anidride carbonica, nelle stanze e nei viali, i fiori stare, delicatamente chiusi al mondo esterno, semplicemente in attesa del giorno seguente.
Era un piccolo miracolo, ed era davanti – e di fianco, ed attorno, ed ovunque – a lei.
Lan Fan si appoggiò allo schienale del letto, mentre ricominciava a sentire i soliti dolori al ventre, i movimenti interni, i piccoli colpi.
Continuava a trovare incredibile l’essere lì – senza un braccio, senza suo nonno, però lì – salva, insieme a quello che – lei non ne dubitava – sarebbe presto diventato l’imperatore di Xing. A volte la riuscita di quella missione continuava a sembrarle un sogno, un antico miraggio che si sarebbe sparito da lì a poco senza lasciare traccia. Il fatto che il suo signore Ling ne fosse uscito – più o meno – indenne era forse la cosa più straordinaria fra tutte.
La donna sorrise suo malgrado, mentre i dolori si ripetevano.
Una parte di lei si ostinava ancora a chiamare Ling in quel modo – “il suo signore” o persino “il padroncino”. Trovò molto piacevole il constatare l’esistenza di cose che non sarebbero mai cambiate. Probabilmente anche Foo, se fosse stato lì con loro, avrebbe continuato a chiamare in quel modo il principe.
Lan Fan si sdraiò di nuovo, massaggiandosi l’addome e infilandosi di nuovo dentro le confortevoli lenzuola.
Poi si adagiò meglio, avvicinandosi ed infine appallottolandosi dietro la schiena del marito, com’era solita fare da più giovane.
Ling non era poi cambiato così tanto, in quegli anni: l'uomo aveva conservato tutti i lineamenti di quando era ancora un ragazzo, con la sola aggiunta di qualche ruga ed una luce negli occhi giusto un poco più fioca per via dell’età – il modo in cui brillava la pupilla e la passione che si avvertiva dentro di essa erano ad ogni modo rimasti quelli di sempre, così come i sorrisi furbi i decisi che era così solito donare da quindicenne.
La guardiana posò per qualche secondo la mano sulla schiena dell’altro, prima di ritirarla e farla tornare accanto a sé. In mezzo a tutto quel silenzio poteva udire chiaramente sia il battito del proprio cuore sia il quello di Ling, ed infine quello del figlio che portava gelosamente in grembo.
Ripassò il rumore dei grilli e lo scorrere dell’acqua del fiume ancora una volta, prima di lasciare perdere i pensieri e riconcentrarsi sui tre battiti dei cuori che si rincorrevano fra loro, ognuno con il suo preciso e personale ritmo che riusciva comunque ad adeguarsi a quello degli altri.
Mentre intorno a lei regnava tutta quella calma, Lan Fan si lasciò cullare dai piccoli rumori del suo uomo e di suo figlio, ritrovando tutto ciò per cui valeva la pena vivere.
Da brava guardiana, li avrebbe protetti, quei battiti. Anche se la riuscita della missione ad Amestris si fosse rivelata semplicemente un miraggio – li avrebbe protetti. Fino alla morte.
Dopotutto, era la promessa che aveva sempre fatto a suo nonno – ed a se stessa.
Fandom: Fullmetal Alchemist.
Personaggi/Pairing: Lan Fan, Ling Yao, (ben marcati) accenni LingFan.
Disclaimer: I personaggi e la storia (ahimé) non mi appartengono, ma sono solo e soltanto di proprietà di Hiromu Arakawa. La fiction non è stata scritta a scopo di lucro, bensì per piacere personale
Avvertenze: Flashfic, Future!fic, Spoiler.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Fluff.
Rating: Verde.
Conteggio parole: 967 (con Word).
Introduzione: Il tepore imprigionato tra le coperte le offuscava i sensi.
Prompt: #46, Cuore - OHPP.
Note: 1. Scritta per il One Hundred Prompt Project.
2. Prima LingFan.**
Urteriori Note: Che dire? Sono felicissima per aver finalmente pubblicato una mia LingFan.** E Lan Fan è la mia pupilla insieme a May e Maria Ross, indi per cui spero d’averla resa IC. Sebbene FMA sia il manga che più preferisco, non è proprio il mio fandom, quindi sappiate che ogni tipo di consigli o critiche saranno sempre i benvenuti. Bon; intanto vi lascio alla lettura!
Sayonara. <3

Battement;
Il tepore imprigionato tra le coperte le offuscava i sensi.
Lan Fan aprì gli occhi di scatto, tastando il terreno.
La camera era completamente buia, ed ovunque regnava il silenzio.
Ormai era abituata a svegliarsi in quel modo durante la notte; era nella sua natura. Non sapeva se lo facesse per istinto o per semplice abitudine – suo nonno l’aveva preparata per ogni evenienza addestrandola a stare sull’attenti anche di notte, e lei si era dimostrata degna dell’incarico che il suo maestro le aveva lasciato – e tuttavia quel destarsi senza ragione ad orari impossibili era diventato qualcosa di inevitabile.
Di certo non le dispiaceva mai il poter costatare che i suoi riflessi erano sempre pronti, che il passare del tempo non aveva minimamente infierito contro le sue capacità di reazione, ma, come dire, ultimamente non era del tutto sicura che per una giovane donna nella sua posizione fosse un bene svegliarsi dal sonno a quel modo.
In seguito al tanto agognato ritorno a Xing ed al colloquio tra Ling e l’Imperatore, Lan Fan si era ritrovata a non riuscire a dormire tranquilla come una volta – ed ad essere perfino più scaltra ed attenta del solito.
Succedeva spesso, oramai. Lei ci aveva ragionato sopra, con il solo risultato di scoprire che tutto quello era dovuto a qualcosa di psicologico.
Sembrava che Lan Fan non riuscisse a credere che davvero tutto riuscisse a filare liscio senza intoppi, alla felicità che aveva trovato dopo il continuo combattimento e sacrificio avvenuto nella terra di Amestris. La vita protetta, libera da ogni reale sensazione di pericolo o proprio dal potere di un puro Homunculus, se proprio così vogliamo dire, del suo signore Ling, la vita serena che ogni giorno si riusciva a creare nello stato e nel territorio del Clan Yao. Possibile che tutto quello fosse reale?
La guardiana ispirò ed espirò a lungo, prima di tentare di addormentarsi nuovamente. Il buio ed il silenzio della notte l’avvolsero immediatamente, offrendole rifugio.
Pareva incredibile il modo in cui durante la notte il mondo riuscisse a diventare così silenzioso.
Quell’assenza di rumore umano e di tutte le sensazioni forti (per olfatto, vista, udito) che il giorno provoca davano alla notte un senso d’infinito. L’atmosfera di quiete profonda che si vive ogni sera ed eppure che rimane così irreale all’apparenza, era palpabile, ed anche se Lan Fan sapeva bene di aver dovuto già vivere milioni e miliardi di volte quella sensazione in passato la sorpresa e il piacere nell’ascoltarla non mutava.
Sembrava impossibile riaddormentarsi, di fronte ad un miracolo del genere. Il silenzio generale, ed i piccoli insistenti rumori della natura che pian piano si faceva avanti, si mostrava.
Sentiva grilli – centinaia, come sempre – ed ogni altro tipo d’animale che poteva trovarsi là fuori, poteva udire con chiarezza lo scroscio regolare e dolce del fiume che percorreva la zona giusto davanti alla sua finestra, era capace d’immaginare, in quel buio, tutte le piante emettere anidride carbonica, nelle stanze e nei viali, i fiori stare, delicatamente chiusi al mondo esterno, semplicemente in attesa del giorno seguente.
Era un piccolo miracolo, ed era davanti – e di fianco, ed attorno, ed ovunque – a lei.
Lan Fan si appoggiò allo schienale del letto, mentre ricominciava a sentire i soliti dolori al ventre, i movimenti interni, i piccoli colpi.
Continuava a trovare incredibile l’essere lì – senza un braccio, senza suo nonno, però lì – salva, insieme a quello che – lei non ne dubitava – sarebbe presto diventato l’imperatore di Xing. A volte la riuscita di quella missione continuava a sembrarle un sogno, un antico miraggio che si sarebbe sparito da lì a poco senza lasciare traccia. Il fatto che il suo signore Ling ne fosse uscito – più o meno – indenne era forse la cosa più straordinaria fra tutte.
La donna sorrise suo malgrado, mentre i dolori si ripetevano.
Una parte di lei si ostinava ancora a chiamare Ling in quel modo – “il suo signore” o persino “il padroncino”. Trovò molto piacevole il constatare l’esistenza di cose che non sarebbero mai cambiate. Probabilmente anche Foo, se fosse stato lì con loro, avrebbe continuato a chiamare in quel modo il principe.
Lan Fan si sdraiò di nuovo, massaggiandosi l’addome e infilandosi di nuovo dentro le confortevoli lenzuola.
Poi si adagiò meglio, avvicinandosi ed infine appallottolandosi dietro la schiena del marito, com’era solita fare da più giovane.
Ling non era poi cambiato così tanto, in quegli anni: l'uomo aveva conservato tutti i lineamenti di quando era ancora un ragazzo, con la sola aggiunta di qualche ruga ed una luce negli occhi giusto un poco più fioca per via dell’età – il modo in cui brillava la pupilla e la passione che si avvertiva dentro di essa erano ad ogni modo rimasti quelli di sempre, così come i sorrisi furbi i decisi che era così solito donare da quindicenne.
La guardiana posò per qualche secondo la mano sulla schiena dell’altro, prima di ritirarla e farla tornare accanto a sé. In mezzo a tutto quel silenzio poteva udire chiaramente sia il battito del proprio cuore sia il quello di Ling, ed infine quello del figlio che portava gelosamente in grembo.
Ripassò il rumore dei grilli e lo scorrere dell’acqua del fiume ancora una volta, prima di lasciare perdere i pensieri e riconcentrarsi sui tre battiti dei cuori che si rincorrevano fra loro, ognuno con il suo preciso e personale ritmo che riusciva comunque ad adeguarsi a quello degli altri.
Mentre intorno a lei regnava tutta quella calma, Lan Fan si lasciò cullare dai piccoli rumori del suo uomo e di suo figlio, ritrovando tutto ciò per cui valeva la pena vivere.
Da brava guardiana, li avrebbe protetti, quei battiti. Anche se la riuscita della missione ad Amestris si fosse rivelata semplicemente un miraggio – li avrebbe protetti. Fino alla morte.
Dopotutto, era la promessa che aveva sempre fatto a suo nonno – ed a se stessa.