[identity profile] sushi-precotto.livejournal.com posting in [community profile] fanfic_italia
Titolo: Feel the breeze through your soul.
Fandom: Merlin. 
Personaggi/Pairing: Gaius, nominato (principalmente) Merlin.
Disclaimer: I personaggi e la storia (ahimé) non mi appartengono, ma sono solo e soltanto di proprietà della BBC, che ne detiene tutti i diritti. La fiction non è stata scritta a scopo di lucro, bensì per piacere personale nel poter trattare quella meraviglia che è il rapporto fra Gaius e Merlin. *<3* 
Avvertenze: Spoiler!, One-shot, Missing Moments.
Genere: Introspettivo, Malinconico. 
Rating: Verde.
Conteggio parole: 820 senza il titolo (contate via Word). 
Parte: 1 di 1.
Riassunto/Introduzione alla storia: Gaius fino a quel momento – quando quella persona era entrata improvvisamente ed inesorabilmente nella sua vita, senza lasciargli scampo – non aveva mai saputo che sentimento si provasse nel sentire di avere un figlio.
Note: 1. Spoiler! per quanto riguarda un’intervista fatta a Richard Wilson, attore che interpreta Gaius nel telefilm “Merlin”. Secondo questa il nostro medico non sarebbe altro se non lo zio di Merlin stesso. <3 *spupazz* 
2. Missing Moments ambientata in una delle tante peripezie affrontate dai due Asini – reali o magici che siano. È una Gaius POV – più che altro un agglomerato delle sue riflessioni.
3. La traduzione del titolo dovrebbe essere, più o meno, “Sentire la brezza attraverso la tua anima”. Se così non è, prendetevela pure con il Traduttore Google. Lo ammetto, mi affido spesso a lui quando sono stanca morta. u_u’’ Per il resto ringrazio mio padre, che ha letto e corretto la fiction facendomi ancora una volta da "Beta reader". <3 Grazie. 
4. Questa fiction partecipa al One Hundred Prompt Project diretto da BlackIceCristal. Ho usato uno dei prompt a libera scelta, il 99.
Note aggiuntive: By the way, questa è la mia prima fiction che scrivo e pubblico sul fandom di Merlin. 
Ho sempre adorato il rapporto padre e figlio che c’è fra il protagonista e Gaius *_*, e così ho voluto tentare di scrivere un piccolo tributo a questo.
Ma sono comunque nuova sia del genere che del fandom, quindi, se avete consigli o critiche da farmi, sappiate che le accetterò più che volentieri. ù_ù’’ 
Bon; spero possa essere di vostro gradimento!
Alla prossima. <3 

 
 

Feel the breeze through your soul.

 

È meraviglioso e terrificante allo stesso modo, quel peso che da qualche tempo Gaius sente sempre più gravare sul suo petto. 
Gaius è anziano, ha osservato, sperimentato, vissuto a lungo. Ha percorso molteplici strade, trovando poi quella che più ha sentito appartenergli. È restato accanto ad Uther come medico di corte, coltivando la speranza di poter aiutare il regno ad avere vita più lunga e prosperosa. Per questo ha dovuto sacrificare ideali, parti di se stesso, sopportare la vista di vecchi compagni andare al rogo.
Eppure non ha mai vacillato. Ha sempre continuato a vivere, cosciente di quello che aveva dovuto tollerare ed a cui si era dovuto adattare, nonché del fatto che avrebbe dovuto continuare così fino alla fine dei suoi giorni. 
Gaius è anziano, ormai, e per la prima volta nota inesorabilmente che nella sua vita ormai vi è entrato qualcosa su cui la sua sicurezza vacilla, un qualcosa che Gaius sente non permetterebbe mai a nessuno – neppure ad Uther, tanto meno ad Uther – di ferire, qualcosa che desidera proteggere e mantenere con tutto se stesso, un qualcosa per il quale darebbe la sua stessa vita ed i suoi sogni e speranze – perché ormai il suo unico sogno è quello di vederlo sereno, e da lì dipende tutto il resto.
Gaius fino a quel momento – quando quella persona era entrata improvvisamente ed inesorabilmente nella sua vita, senza lasciargli scampo – non aveva mai saputo che sentimento si provasse nel sentire di avere un figlio. 
Felicità, orgoglio? Nonostante avesse vissuto tutta la vita tra la gente – comune e non –, non era mai riuscito a comprendere appieno il sentimento che animava un genitore – ed in fondo poteva solo immaginarlo, pensava, perché qualcosa di così importante può essere compreso solo nel fatto di provare tutto quello sulla propria stessa pelle.
E poi era arrivato Merlin, il suo scellerato, ingenuo, asino, buono a nulla nonché magico nipote. 
Quando aveva ricevuto quella lettera da sua sorella – quando aveva visto il ragazzo salvargli per la prima e non unica volta la vita –, sapeva che le cose a palazzo sarebbero cambiate, che il seguire nella sua crescita una persona del genere avrebbe modificato il suo modo di vivere e forse di pensare. 
Tuttavia non avrebbe mai immaginato di potersi sentire in quel modo per colpa – merito – suo. Come un padre. 
L’ansia prepotente che gli stritolava il cuore in una morsa ogni volta che Merlin doveva affrontare qualche rischio – ed i rischi abbondavano, ultimamente, grazie alla sua magia ed alla testardaggine di Arthur, persona che, lui lo sapeva, Merlin non avrebbe mai abbandonato –, il terrore puro e semplice che lo torturava persino fisicamente quando aveva la certezza che il suo pupillo si trovava in pericolo – a causa della possibile scoperta del suo segreto o per colpa di uno dei mille pericoli che incombevano su Camelot –, il dolore acuto che sentiva quando vedeva Merlin soffrire – ne aveva passate così tante e così tante ne avrebbe dovute passare in futuro che a volte Gaius si chiedeva davvero se fosse un fardello equo, quello che continuava a portare il ragazzo –, o perfino, al contrario, il sentimento di pace che lo avvolgeva quando riusciva ad appurare che suo nipote stesse bene, che fosse vivo e che non provasse alcuna pena.
E Gaius fu assalito proprio da quest’ultimo sentimento, quando riuscì a scorgere, dalla finestra, Arthur e Merlin attraversare l’arcata principale del castello, indenni. 
Finalmente si concesse di sospirare, abbandonando la mano che prima era stretta a pugno sul davanzale.
Rise fra sé, sentendo finalmente la brezza arrivare dall’apertura ed accarezzargli i lunghi capelli bianchi. 
“Vedi di non farmi più preoccupare in questo modo, Merlin” si disse, pronto a ripeterlo al diretto interessato, mentre ancora la sua anima rideva.
L’indomani per punizione gli avrebbe fatto pulire ancora una volta la vasca delle sanguisughe, oh sì. Intanto però poteva concedergli una bella dormita, ed un letto caldo. 
Gaius cominciò a scendere le scale, impiegando il tempo necessario che occorreva alle sue ormai anziane gambe, e sapendo che non ci sarebbe stato alcun male, a dare tutto il tempo che al ragazzo sarebbe occorso per risalire con il principe dentro l’edificio – dopotutto chiunque si sarebbe sentito distrutto dalla fatica, dopo aver superato un’avversità del genere.
Quando arrivò vicino alle stanze che conducevano al cortile, sentì nuovamente quella brezza intorno a sé, quell’aria che, anche se penetrante nel freddo di Camelot, lo riusciva ad avvolgere e rassicurare nel profondo. 
Dopo un paio di secondi persi ad assaporarla, Gaius si mosse nuovamente, giungendo infine all’ultima porta e scorgendo Merlin poco lontano, nella nebbia.
“Dannazione” pensò, serafico. “Il mio cuore è davvero troppo vecchio per questo genere di cose.” 
Sorrise ancora, aspettando pazientemente di veder spuntare direttamente davanti a sé le enormi orecchie a sventola del nipote.
Sentirsi padre era inesorabilmente qualcosa per la quale sarebbe valso vivere e morire.

 

Profile

fanfic_italia: (Default)
Fanfic Italia

May 2017

S M T W T F S
 123456
789 10111213
14151617181920
21222324252627
28293031   

Tags

Style Credit

Expand Cut Tags

No cut tags
Page generated Jul. 16th, 2025 08:29 pm
Powered by Dreamwidth Studios