[identity profile] nessie-sun.livejournal.com posting in [community profile] fanfic_italia

TITOLO: Kiss me
FANDOM: Merlin
PAIRING: Arthur\Merlin
BETA: [info]nike158   <3 <3
AVVERTIMENTI: è una storia a tematica omosessuale. Se non piace, non leggere.
DISCLAIMER:i personaggi nominati in questa storia appartengono al telefilm “Merlin” e alla BBC. Niente di quanto segue è scritto a scopo di lucro.
NOTE: questa fic era rimasta a metà per parecchio. Ieri sera, improvvisamente, è arrivata l’ispirazione per finirla ed è venuto fuori questo in ben poco tempo. Il che è una novità, ma così è stato ^^

 

Merlin ha percepito il cambiamento intorno a loro come il mutare di un odore nell’aria, come le impercettibili sfumature che si modificano nel cielo quando si prepara per un temporale. E’ qualcosa di lievissimo, in effetti, ma che ad un attento osservatore non può sfuggire. E’ qualcosa che, di certo, a lui non può sfuggire.
Si tratta di come quel loro infinito scambio di battute, quell’eterno punzecchiarsi e stuzzicarsi, sia divenuto più di un modo per irritarsi a vicenda o di un continuo tentativo di esasperarsi reciprocamente.
Si tratta del fatto che si è trasformato in qualcosa di familiare e consueto, qualcosa che oramai fa parte delle loro vite. Una specie di  rito abitudinario su cui entrambi contano e di cui entrambi sono diventati maestri; un duello in cui non c’è nessuno che vince perché il bello sta proprio nel confrontarsi costantemente con chi si ha di fronte.
Si tratta, più di tutto il resto, di un’atmosfera tutta nuova che si è instaurata tra loro due. Di quei momenti, sempre più frequenti, in cui, improvvisamente, Merlin si sente in imbarazzo vicino ad Arthur senza che ve ne sia alcun motivo apparente; delle strane occhiate che corrono tra loro e li costringono a distogliere repentinamente lo sguardo, come se si fossero scottati.
Perciò, sì, Merlin avrebbe dovuto aspettarsi che qualcosa del genere sarebbe potuta accadere.
Le parole che lo informano che realmente qualcosa è cambiato, gli arrivano come un sussurro leggero all’orecchio, così tenui che non è nemmeno sicuro che siano state pronunciate veramente.
La voce di Arthur è confusa e un po’ impastata, tanto che tutta la frase gli esce dalla bocca come un miscuglio indistinto. Il Principe ha decisamente esagerato col vino, quella sera, si ritrova a pensare Merlin. Sia durante il banchetto che dopo, nella sua stanza. Cosa che lo ha portato ad essere alquanto ubriaco e a rendergli l’impresa di metterlo a letto piuttosto complicata. Impresa in cui Merlin si sta cimentando da un bel po’ oramai, senza risultati dato che quello davanti a lui è un asino che non sa quando sia il caso di smettere di bere e che, al momento, è per metà sdraiato sul letto con le gambe mezze fuori dal materasso, mentre Merlin cerca di sistemargliele alla meglio in modo da mettere fine a tutta quella scena.
E, poi, arrivano quelle parole e Merlin rimane gelato nella sua posizione, fissando gli occhi chiari del Principe.
“Baciami, Merlin.” soffia Arthur contro la pelle della sua guancia.
Merlin sbatte le palpebre senza sapere cosa rispondere, non solo perché quello che ha detto il Principe è assurdo e illogico, ma soprattutto perché, per la prima volta da quando lo conosce, Arthur non gli si è rivolto con quel suo solito modo arrogante o con quel tono pretenzioso e altezzoso che è tipicamente suo.
Non è una pretesa, questa. E’ uno richiesta.
Non c’è superbia o arroganza nella sua voce, bensì desiderio e voglia.
Il giovane mago continua a fissare il ragazzo che ha di fronte, esterrefatto e basito, cercando di dare un senso razionale a tutto quello.
“Baciami, Merlin.” ripete Arthur tirandosi leggermente su dal letto e poggiandosi su un gomito, dimostrando a Merlin che no, se sta cercando di giustificare tutto quello come un semplice prodotto di qualche calice di vino di troppo, si sbaglia di grosso.
E Merlin sa che tutto quello è assurdo e pazzo; che è una follia, un delirio. La sente quella voce nella sua testa che gli ripete di usare il buon senso una volta tanto, quel buon senso che Gaius gli rinfaccia sempre di non avere, e comportarsi come si conviene. Limitarsi a svolgere il proprio compito di servitore, lasciare Arthur a smaltire la sbronza e liquidare lì la faccenda.
Però, Arthur lo afferra per un braccio e lo trafigge con quei suoi occhi, che saranno pure del colore del ghiaccio, ma hanno la capacità di bruciare come fuoco e non c’è proprio modo che Merlin possa fare qualcosa di tutto quello che dovrebbe fare. Poi, ci sarà pure un motivo se Gaius non fa che dirgli che non usa mai il buon senso e quel motivo è che è vero, lui non usa mai il buon senso.
Quindi, per quanto sia pazzo, assurdo, folle e un vero e proprio delirio, Merlin asseconda il movimento del braccio di Arthur, che lo attira verso il letto, e poggia le sue labbra su quelle dell’altro.
E quando la sensazione meravigliosa delle loro bocche che si incontrano si fa strada in lui, Merlin non può che essere felice di aver scelto quel preciso momento per cominciare ad assecondare le richieste del suo Principe e non si rammarica affatto di aver lasciato il buon senso a qualcun altro.


Date: 2009-11-04 05:12 pm (UTC)
From: [identity profile] waferkya.livejournal.com
Oh, un'altra piacevole shot <3

E' interessante il modo in cui hai condotto il discorso mentale di Merlin nelle prime righe, come svolgendo pazientemente un gomitolo pieno di nodi e spiegando con cura ogni singolo passaggio logico: ne risulta un discorso descrittivo e razionale -forse una punta eccessivamente ragionato, trattandosi di sentimenti, ma è comunque una descrizione incisiva e bella ed emozionata e quindi taccio XD

Ho notato un paio di imprecisioni qua e là (per esempio usi più volte l'aggettivo "suo/a" dove sarebbe preferibile dire "proprio/a", e, per quel che mi ricordo, qualche virgola è un po' svirgolata XD), ma che comunque sono trascurabili abbastanza da non inficiare assolutamente la lettura nemmeno per una grammarnazi come me A_AY.

E questa è in assoluto una delle frasi più intelligenti su Merlin che abbia scovato:
Poi, ci sarà pure un motivo se Gaius non fa che dirgli che non usa mai il buon senso e quel motivo è che è vero, lui non usa mai il buon senso.!

[Criticoni d'Autunno]

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