[Prince of Tennis] Il garofano rosso
May. 7th, 2009 11:18 pm![[identity profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/openid.png)
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Fandom: Prince of Tennis
Personaggi: Chitose Miyuki, Tezuka Kunimitsu. Tezuka Tsukiko e Tezuka Yukito
Timeline: post-serie (molti anni dopo)
Spoiler: nessuno
Rating: G
Avvertimenti: Fluff (? Spero! XD), one-shot
Promp: fluff generico per il Flufflathlon @
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Conteggio Parole: 876 (con Works)
Ringraziamenti: alla mia bimba Lara, per la pre-lettura. U.U
Disclaimer: i personaggi non sono miei, ma degli autori e di chiunque ne ha diritto; tanto meno sono utilizzati a fini di lucro, ma solo per mero piacere personale. Gli unici nati dalla mia personale fantasia sono il piccolo Yukito e la dolce Tsukiko.<3
Note: ho cambiato fic per questo prompt per tre volte, alla fine ho pure cambiato fandom XD, ma ne ho finita una! è_é Solo non so se è proprio fluff… ç__ç
Yukito e Tsukiko son personaggi inventati da me, per un’altra fic, ma non c’è molto da dire, di loro. Sono due esserini gioiosi, che amano all’infinito la loro mamma - anche il papà, ma per lui riservano un’inaspettata, quanto inconsapevole, dose di sadismo mascherata da curiosità XD (per capire il perché, semmai vi interessasse, vi consiglio di leggere l’altra fic, che ho postato prima di questa); in questa fic hanno quasi otto anni.
Cross-posted.
Stanno correndo su una lunga scala che conduce in alto, non sa dove, ma è certa che sia la strada giusta. Doveva andare avanti, doveva scoprire perché era tornata una ragazzina dell'età dei suoi figli!
"Mamma!" "Mamma!"
"Mamma! Papà!" urlano in coro i due gemelli, entrando come piccoli uragani biondi nella camera dei genitori.
Miyuki apre lentamente gli occhi, mentre il sogno perde pian piano i propri dettagli nella sua mente, e li sposta in direzione della porta.
Davanti ad essa una Tsukiko con un grembiule decisamente troppo grande per lei ed uno Yukito con un improvvisato cappello di carta, che avrebbe dovuto ricordare quello di un cuoco, che gli cala sugli occhi la osservano, prede di una strana euforia.
"Ragazzi, è domenica e non sono nemmeno le otto..." li informa il padre dopo aver indossato gli occhiali e aver dato un veloce sguardo all'orologio.
I due figli si guardano un istante negli occhi, sorridono e tornano a studiare la madre.
"Oggi pensiamo noi alla colazione!" esclama orgogliosa la bambina.
Detto ciò escono dalla stanza; a seguirli, subito dopo, il rumore della serratura che scatta - Yukito aveva rubato la chiave senza farsi notare.
Quando i passi dei due che si allontanano non giungono più alle loro orecchie, Miyuki si volta verso il marito. "Hai idea di che cosa abbiano in mente?"
Kunimitsu ricambia lo sguardo preoccupato della moglie. "No."
Sono passati solo pochi minuti e la chiave gira un'altra volta. La porta si riapre e la testa della piccola Tsukiko appare nella stanza, sulle labbra un debole sorriso. "Papà, puoi venire?" domanda, poi si volge nervosa verso la madre, che si sta per alzare. "No, tu no! Tu devi aspettare qui!"
Miyuki si arrende subito, sa benissimo che i suoi figli sono molto determinati - con i genitori che si ritrovano non c'è certo da stupirsene - e che non ci sarebbe verso di far cambiare loro idea.
"Bye bye. Io, allora, vi aspetterò qui." saluta agitando una mano come se stesse sventolando un fazzoletto invisibile, mentre Tezuka, oramai vestito, segue la bambina.
***
Nel momento in cui l'uomo entra in cucina, anche la sua rinomata stoicità vacilla allo spettacolo che gli si presenta davanti. Sul tavolo piatti e bicchieri si alternano a pezzi di carta colorata - in prevalenza rossa e verde - oramai ridotti a poco più che coriandoli; il grembiule di Tsukiko, non lo aveva notato prima perché era rimasta nascosta dietro la porta, è sporco di quello che deve essere latte e le mani di Yukito sono state macchiate da pennarelli di vario colore.
I figli abbassano lo sguardo, spaventati dall'idea che il padre possa sgridarli per il disordine e la sporcizia.
"Ci dispiace." dice Yukito.
"Non volevamo fare confusione." continua la sorella.
"Volevamo fare una sorpresa alla mamma... e anche a te, anche se non è la tua festa."
"Ma non ci riusciamo."
Kunimitsu sorride, quasi impercettibilmente, e posa una mano ad accarezzare la testa della figlia.
"Allora, chi mi vuole aiutare?" domanda poi, addentrandosi in quel bosco di ritagli ed estraendone il necessario per preparare la colazione.
***
E' passata quasi un'ora da quando figli e marito l'hanno rinchiusa in quella stanza e la giovane signora Tezuka sta cominciando seriamente a preoccuparsi; non che non si fidi del suo thief-bro - e si ritrova a ridere, ricordando il loro primo incontro - ma lo stesso il non sapere cosa stiano architettando non l'alletta molto; aumenta solo la sua curiosità.
Il rumore dello scatto della serratura, il terzo della giornata, la fa tranquillizzare momentaneamente ed accoglie con un sorriso leggero l'entrata di Yukito.
"Abbiamo finito, ora puoi scendere." annuncia solenne, avvicinandosi al letto e prodigandosi, con fare un po' goffo, in un inchino.
La risata di Miyuki, questa volta, è sul serio liberatoria. "Grazie, mio valente cavaliere." dice, dopo essersi alzata, posando due schioccanti baci sulle guance del figlio e facendo ridere anche lui.
Si lascia guidare tranquillamente, ora, mentre le sue dita sono strette in una morsa delicata dalla piccola mano di Yukito, e un'espressione stupita prende campo sul suo volto quando vede ciò che i suoi tesori avevano preparato.
Avanza lentamente, quasi abbia paura che ciò che si trova lì di fronte possa svanire in caso si avvicini troppo, e sorride, spostando lo sguardo tutt'intorno, studiando ogni particolare: dallo striscione con scritto 'Tanti auguri per la tua festa, mamma!' - che nasconde poco la confusione che ancora regna sul tavolo su cui è posato, ma alla quale Miyuki non presta attenzione - alla sua colazione preferita, sistemata elegantemente su una coperta stesa per terra; dai cuscini che avrebbero fatto loro da seduta, al rosso garofano di carta velina che era stato adagiato sopra ad uno dei cuscini, il primo che aveva comprato con Kunimitsu, dopo sposati.
Sente le lacrime pungerle gli occhi, mentre i suoi figli l'abbracciano forte e lei quasi si appoggia a loro, le mani sulle loro schiene; è poi praticamente impossibile trattenerle quando anche Kunimitsu la raggiunge, circondandole le spalle con il braccio sinistro e posandoti un bacio sulla fronte.
"Grazie." riesce solo a mormorare, prima che le loro due piccole pesti si allontanino leggermente, prendendola per mano e tirandola letteralmente verso il suo posto, per dare finalmente inizio al pasto più importante della giornata.
Fine.