ext_25947 ([identity profile] fiorediloto.livejournal.com) wrote in [community profile] fanfic_italia2010-12-20 04:38 pm
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[Italian P0rn Fest #4] Masterlist

La pagina della masterlist è QUI. Leggete scrupolosamente il regolamento e le istruzioni prima di inserire le vostre fic nella lista.

Qui in basso, nei commenti, postate invece le fic. Ricordate di seguire le regole di postaggio indicate qui (scarsissime come sempre, vi facciamo fare il cappero che volete) e per il resto divertitevi! Le fic postate qui sotto non vanno ripostate a parte in community.

Inception Arthur/Cobb/Mal, dopo il primo lavoro insieme 1/2

[identity profile] chibi-saru11.livejournal.com 2010-12-21 10:31 am (UTC)(link)
[Storia Completa con 600 parole in più (http://community.livejournal.com/spieluhrs/41185.html#cutid1)]

E poi Mal gli aveva poggiato una mano sulla guancia, dolcemente, accarezzandogli la pelle con riverenza e Arthur si era voltato verso di lei, un po’ confuso e un po’ spaventato, perché Arthur sapeva cosa voleva dire questo tocco, sapeva a cosa avrebbe portato.
E non era forte abbastanza per rifiutare. Non lo era mai stato e probabilmente non lo sarebbe stato mai.
Quando le labbra di lei si posarono sulle sue, dunque, Arthur portò una mano tra i suoi capelli, corti e soffici sotto le sue dita, ma non la spinse. Non la respinse nemmeno, lasciò che fu lei a condurre il bacio ovunque volesse, la sua mente ovunque desiderasse.
Mal gli si sedette in braccio, passandogli le braccia dietro al collo e Arthur la lasciò fare, mentre sentiva lo sguardo di Dom puntato diritto sulla sua schiena.
Era sempre così, Dom non si muoveva mai, all’inizio, si limitava a guardarli, in silenzio, ma Arthur poteva sentire la sua presenza esattamente come quella del corpo caldo di Mal stretto al suo.
Mal che si muoveva, lentamente, e che gli stava togliendo la maglietta, ridendo sul suo collo – ridendo come una bambina che aveva appena scartato un regalo e Arthur chiuse gli occhi, perdendosi in quel suono – e che lo stava spingendo a toglierle anche la sua camicetta, lentamente.
Indossava un reggiseno nero di pizzo, e Arthur decise di lasciarsi andare, che erano andati abbastanza avanti e che non si sarebbero fermati nemmeno quella volta.
Le slacciò il reggiseno lentamente, mordendole il labbro inferiore lentamente e nel momento stesso in cui l’indumento venne via, Arthur sentì delle mani afferrargli i fianchi.
Mal rise, allungando le mani a sfiorare il viso di Cobb e la sua barba incolta e Arthur si sporse in avanti, prendendo uno dei capezzoli di lei in bocca e mordendolo leggermente.
Mal ansimò, sotto il suo tocco, ma Arthur non riusciva a concentrarsi su altro che non fosse la lingua di Dom che scendeva lenta lungo la sua spina dorsale, fermandosi poco prima dell’orlo dei suoi pantaloni.
La lingua di Dom era fredda, ma bollente allo stesso tempo, e mandava brividi lungo tutto il suo corpo. E la pelle di Mal era profumata e liscia, sotto le sue mani, sotto la sua bocca.
Era come trovarsi in una prigione, intrappolato tra muri di piacere a cui era impossibile sfuggire.
«Devi alzarti, Arthur,» bisbigliò Dom sulla sua pelle, scandendo ogni parola con un piccolo morso e Arthur si inarcò sotto il suo tocco «dobbiamo almeno arrivare al divano.»
Mal gli cinse la vita con le gambe, evidentemente decisa a farsi trasportare in quella stessa posizione e Dom si rimise perfettamente in piedi, avvicinando i loro corpi e appoggiando il bacino alla schiena di Arthur per sporgersi e baciare Mal, avvicinandosela il più possibile.
Arthur non sapeva come aveva fatto a muoversi, ma improvvisamente era in piedi, l’erezione di Dom pressata contro il suo sedere e Mal che si sfregava contro la sua di erezione con insistenza. Stava per uscire fuori di testa, se lo sentiva.
Mal si lasciò cadere sul divano, arcuandosi e togliendosi i pantaloni velocemente, mentre Dom, pressato contro Arthur, cominciò a baciargli il collo, infilandogli la mano dentro i pantaloni e i boxer, raggiungendo facilmente la sua erezione pulsante.
Arthur gettò il bacino in avanti, spingendosi più forte contro la mano dell’altro. Mal, nel frattempo, completamente nuda ormai, si era messa in ginocchio e gli aveva tolto pantaloni e boxer, prima di mettersi in piedi e baciarlo.
«Sei solo tu vestito, Dom,» bisbigliò, allontanandosi dalla bocca di Arthur e guardando il suo fidanzato con un sorriso malizioso sul viso.
E Arthur si era perso in quel sorriso tante di quelle volte, in così tante occasioni, che a volte si illudeva di averci fatto l’abitudine, di esserne immune, ma non era così, non era mai così, perché Mal era una droga. Una droga che ti faceva sentire elettrizzato e felice e pieno di vita.
La voce di Dom era rauca ed evidentemente eccitata quando parlò, senza lasciare andare l’erezione di Arthur «Allora forse dovremmo rimediare,» disse, ma Arthur non poteva muoversi e fu Mal, ridendo, a risolvere la situazione, trascinando Arthur con lei sul divano.

Re: Inception Arthur/Cobb/Mal, dopo il primo lavoro insieme 2/2

[identity profile] chibi-saru11.livejournal.com 2010-12-21 10:32 am (UTC)(link)
«E se invece ci pensi tu e noi nel frattempo ci divertiamo un po’? » chiese, baciando Arthur senza aspettare alcuna risposta e avvicinando il suo sesso alla sua erezione e Dio, fu come ricevere una scarica elettrica di mille volt e Arthur si spinse in avanti, schiacciandosi Mal addosso e godendosi la pressione del suo seno.
La spostò sotto di se, cominciando a stimolarle un capezzolo con le dita, mentre Dom si metteva dietro di loro e gli alzava il sedere, leggermente, aprendogli le natiche ed avvicinando la lingua alla sua apertura.
Arthur gemette, mentre Mal si schiacciava ancora di più contro il suo corpo e Arthur sapeva che non sarebbe riuscito a resistere ancora a lungo.
«Dov-» mormorò, mentre la lingua dell’altro entrava dentro di lui «i preservativi e…» provò, perché toccava a lui ricordare queste cose, rimanere con i piedi per terra, anche in situazioni del genere. Mal rise, girandosi come un gatto ed allungandosi per prendere i preservativi, lasciati dentro un cesto vicino al divano.
Arthur pensò che non era sicuro, che magari un giorno avrebbero avuto dei bambini e non potevano mica lasciarli in giro. Poi si rese conto che probabilmente avevano pianificato tutto, che avevano già deciso come si sarebbe svolto quella serata e che sapevano che Arthur li avrebbe seguiti senza dire nulla, senza opporsi in alcun modo. Arthur un po’ li odiava, a volte.
Ma ora Mal gli stava mettendo il preservativo e Cobb ne aveva preso uno per sé e Arthur non aveva spazio per odio o qualsiasi pensiero che non riguardasse quello che sarebbe accaduto da lì a tre secondi ed andava bene, andava benissimo.
Perché poco dopo stava spingendo dentro Mal, all’inizio prendendosi il suo tempo, facendo abituare l’altra e poi più forte, seguendo i suoi gemiti. Perché dopo Cobb era entrato dentro di lui, adeguandosi ai suoi ritmi e seguendolo religiosamente, colpendo la sua prostata ad ogni spinta, voltandogli la testa e baciandolo – per la prima volta da quando tutto quello era iniziato. Perché il suo cervello non riusciva a pensare a niente che non fosse Mal, sotto di lui, le guance rosse di piacere e l’ombra di un sorriso a colorarle gli occhi o a Dom, dietro di lui, che spingeva con tutta la forza che Arthur gli ammirava tanto.
Il divano non era grande abbastanza per tutti e tre, ma c’entravano in qualche modo, un po’ stretti, e ad ogni spinta la testa di Mal cadeva fuori dal bracciolo e rischiava di andare a sbattere contro il mobile che c’era oltre.
Era stretto e non era romantico. Non voleva dire nulla, ma Arthur non avrebbe scambiato quei secondi – in cui erano perfettamente in sincronia, in cui era come se fossero un unico essere fuso in tre corpi differenti – per nient’altro al mondo.
Poi Dom veniva, aggrappandosi alla sua schiena e mordendolo leggermente – Arthur non sapeva se per silenziare l’urlo o per lasciare un segno sulla sua pelle – e poi toccava a Mal, che si arcuava sotto di lui e lo stringeva deliziosamente, facendogli perdere persino l’ultimo barlume di razionalità.
Arthur cercava di venire sempre per ultimo, per trattenere quel momento il più a lungo possibile, allungandolo fino all’ultimo possibile secondo.
Quando finivano Mal gli dava sempre un bacio sulle labbra, leggero, e Dom gli posava invece un bacio sul collo e Arthur odiava quei due baci più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Edited 2010-12-21 11:08 (UTC)