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Titolo: Cigno.
Autrice: Mokona89.
Capitolo: unico.
Trama: Arisa ha un'ossessione.
Fandom: Fruits Basket.
Generi: Romantico, erotico.
Personaggi/Coppia: Arisa/Hanajima.
Rating: Nc17.
Conteggio parole: 1043.
Avvertimenti: Femmeslash, sesso descrittivo, breath play. *blushes*
Disclaimer: non sono mie ma della mammina Takaya.
Note: Scritta per fluffathlon, tema: PornFluff. I tempi dei verbi mi hanno mandata profondamente in crisi, sappiatelo. Maledetta Persecutio Temporum!! >.<


Non era una fissazione, la tua. Più che altro, una semplice curiosità. All'inizio non ci avevi neanche fatto caso, era solo un aspetto di lei che non ti interessava. Poi un giorno, durante una lezione più noiosa del solito, avevi voltato lo sguardo nella sua direzione e l'avevi notato.
Era stato come se qualcosa fosse andato al suo posto, come se fossi finalmente riuscita ad afferrare qualcosa che ti era sempre sfuggito.
Da allora hai continuato a guardarlo. L'oggetto del tuo desiderio? Il collo di Hana. Sottile e delicato, pallido come un giglio e così fragile... Ogni volta che lo guardavi, sentivi qualcosa attorcigliarsi nello stomaco. Ti chiedevi come sarebbe stato sentirlo sotto le tue dita, accarezzarlo e riempirlo di baci. Sentire il suo respiro diventare sempre più rapido, vedere il rossore scendere fino al seno e nascondersi nell'aureola dei capezzoli.
Sarà anche stata un'ossessione, la tua, però non gliene avevi mai parlato. Non che ti vergognassi, insomma, quel collo! Più che altro era il pudore che ti spingeva a tenere la bocca chiusa, l'incertezza che sapevi ti avrebbe avvolto la lingua se avessi provato a chiederglielo.
Il vostro è un ottimo rapporto, vi siete sempre dette tutto. Siete passate dall'amicizia all'amore in un percorso lineare, tanto che non sono in molti ad essersene accorti. Hana è importante per te, ma davvero non sapevi come parlarle di questa cosa. Era imbarazzante, il segreto che custodivi dentro di te.

Quello che non avevi calcolato era che Hana ti conosce meglio di chiunque altro. Lei sa quello che vuoi. Ti ha vista mentre le lanciavi quegli sguardi furtivi, ha sentito i suoi occhi su di te, caldi e pieni di desiderio. E ha deciso di agire, visto che tu non sembravi disposta a farlo.
"Voglio provare una cosa" ti aveva detto in modo assolutamente innocente. Le sue mani erano ferme e calde mentre ti porgeva la benda e ti spiegava come legarla al letto. Un momento così erotico che aveva presa allo stomaco, assolutamente elettrizzante. Le avevi bendato anche gli occhi e l'avevi vista rilassarsi sempre di più sotto il tuo tocco.
"Fammi quello che vuoi"
La sua assoluta fiducia e la sua remissività ti avevano eccitata, ancora più della possibilità di poter finalmente fare quello che desideravi.
"Non voglio farti male" avevi sussurrato. "Se non ti piace basta che me lo dici, e io mi fermo subito, capito?"
"Toru" L'avevi guardata stupita, fino a quando lei non aveva precisato "Voglio usare Toru come parola di sicurezza"
Eri appena riuscita a biascicare un assenso; la tua testa era leggera, come se stessi fluttuando tra le nuvole. Da quando Hana conosceva questi termini?
Avevi messo da parte questi pensieri, ne avreste parlato dopo. In quel momento avevi altro a cui pensare.
Avevi posato le labbra sulle sue per assaggiare ancora una volta il suo sapore e ti eri persa dentro di lei. Eri circondata dal profumo della sua pelle, della vostra camera, dell'incenso che avevate bruciato la sera prima. Era tutto così perfetto da sembrarti irreale, e lei... O, Hanajima era splendida. Pallida e inerme sul vostro letto, un'offerta sacrificale per la tua lussuria.
Le tua mani avevano iniziato a scorrere sul suo corpo, sui suoi piccoli seni, sulla pancia, sui fianchi. I baci diventavano più profondi ed intimi, le dita che esploravano ogni centimetro di pelle a loro disposizione. Fu la sua arrendevolezza che ti convinse a farlo. Prima i baci sulla mascella, poi dei piccoli succhiotti e poi... Le mani. (sapevi che lei si fidava di te e temevi di farle male, però avevi aspettato così tanto quel momento!) Una carezza, un'altra e un'altra ancora, per poi stringere, quel tanto che bastava per sentire il respiro impigliarsi nella sua gola. Avevi allentato la pressione per sussurrale parole di conforto e prima che potesse riprendere fiato le tue dita stavano di nuovo affondando nella sua carne tenera.
L'avevi lasciata andare di nuovo, per meglio goderti la dolce melodia dei suoi ansiti rauchi. Aveva dato un colpo di tosse e si era schiarita la gola, prima di chiederti "Ancora".
Una sensazione di potere si era impadronita di te. Volevi sapere quanto potevi osare prima che lei pronunciasse la parola di sicurezza. Ti eri seduta sul suo bacino e avevi appoggiato il gomito alla sua gola. Con calma, avevi iniziato a spostare il peso dalle tue gambe al braccio che la stava soffocando. Lei aveva ansimato al cambiamento di pressione, ma poi aveva tentato di regolarizzare il respiro. Non doveva farlo. Doveva perdere il controllo, doveva essere in tua balìa proprio come tu lo eri con lei. Ti eri sporta in avanti, schiacciandola. Le sue mani avevano iniziato a muoversi, stava artigliando le corde, il suo respiro ormai era frenetico.
Di colpo l'avevi liberata: niente più pressione, niente impedimenti per i suoi polmoni. Lei aveva emesso un verso, come una bestia ferita, prima di iniziare ad ansimare. Questa volta aveva tossito più a lungo e tu eri andata a prenderle un po' d'acqua. "Bevi" le avevi ordinato, appoggiandole il bicchiere alle labbra. Avevi tolto la benda che le copriva gli occhi, e quei vulcani neri ti avevano trapassata. Aveva sussurrato il tuo nome mentre la slegavi, come un trance. Appena libera, ti aveva spinta sul letto, sdraiandoti sopra di te. Ti aveva morso le labbra, ansimando, mentre le vostre mani lavoravano insieme per portarvi in paradiso.
L'orgasmo ti aveva colpito nella sua intensità, avvolgendoti in un bianco accecante. Al tuo risveglio, gli occhi di Hana erano su di te.
"Ma come, prima tenti di soffocarmi e poi svieni?" ti aveva presa in giro, senza nascondere il sollievo per il tuo risveglio.
"Oddio!" L'imbarazzo per quello che avevate appena fatto ti aveva colpita in pieno. Avevi affondato il viso nel materasso per nasconderti, mentre lei rideva deliziata.
"Ma quanto sei carina!" aveva strillato, prima di scompigliarti i capelli. Tu ti eri limitata ad arrossire, borbottando qualcosa di incomprensibile.
Avevi alzato lo sguardo e l'avevi trovata nuda davanti allo specchio. Il suo collo di un bel color ciliegia, e probabilmente sarebbe anche diventato livido.
Ti aveva ammiccato nel riflesso, prima di dirti: "Adesso è il mio turno"



Note dell'autrice: Sono ufficialmente morta. E' p0rnosa, di fluff non ce n'è molto, però è stata un bordello da scrivere. Cioè, qualcuno mi spiega da dove mi è uscito il breath play? O.o''''
Lasciatemi un commentino, o anime pie!
Mok. <3
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