[House MD] Gianduja
May. 4th, 2009 03:32 pm![[identity profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/openid.png)
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Titolo: Gianduja
Fandom: House MD
Autore:
defenderxl
Beta Reader:
lisachanoando
Genere: Generale
Rating: Per tutte le età
Avvertimenti: Missing Moment (dopo 3x09), INFIMO SPOILER S5 (ma davvero infimo, eh)
Personaggi: Robert Chase
Conteggio parole: 616 (Word)
Note/Whatevs: Scritta per il Challenge di Criticoni Temporal-mente (LINK) e come regalo di compleanno (in ritardo, MOLTO in ritardo: ho accorpato la mia idea e la sua XD) per
eleblack. Prompt: House MD, Chase, torta al cioccolato. Ambientata durante la terza stagione (e sicuramente dopo 3x09, Finding Judas / Aspettando Giuda), ma con uno spoiler infinitesimale e fine a se stesso della quinta.
Disclaimer: House MD non è mio bla bla nessuno scopo di lucro bla bla povero in canna bla blala season 5 è uno scandalo.
Introduzione: House non c'è, comunque.

Gianduja
"Io che in tutto quel che faccio ci metto l'anima." (Un amore da favola – Giorgia)
Aveva voglia di dolce e non c'era nulla di decente nella saletta. Sì, il pretesto ufficiale era quello, in teoria. Peccato che, da qualche parte nella sua testa, ci sia una voce che gli sta gridando che non ha nessuna voglia di andare al distributore di merendine fuori la porta di House, e che se ha evitato la saletta - dove qualcosa deve pur esserci, ha colleghi famelici ma non possono sparire riserve segrete, riserve segrete di emergenza e riserve segrete di emergenza di scorta tutte in una volta - c'è senz'altro un motivo, e il motivo si chiama House.
Ora è in mensa e deve scegliere, e Robert odia scegliere. E comunque, tra una cattiva torta al cioccolato e una cattiva torta alle fragole, non è che abbia molta scelta – specie se l'alternativa si chiama distributore di merendine fuori la porta di House.
Comincia a guardarsi attorno soltanto quando affonda per la terza volta la forchettina nella crema gianduia – decidendo che, dopotutto, potrebbe fare decisamente più schifo e che ha solo un lontanissimo retrogusto di cartonato. Wilson e la Cuddy sono fuori dalla mensa e discutono con aria più che seria – House, pazienti, House, trattamenti, House, Vicodin, House, House, House, non c'è bisogno di desiderare di origliare la conversazione; Foreman e Allison, probabilmente, hanno terminato di mangiare quando lui era ancora impegnato a scegliere tra cacao e astinenza forzata.
House non c'è, comunque. E anche se si è ripromesso che non ha più voglia di aspettare, una piccolissima parte di lui ci spera ancora, nella sua approvazione. O in qualunque altra cosa che non sia la sua indifferenza.
C'è un bambino con gli stessi occhi di House, in sala d'aspetto. Non avrà più di otto o nove anni, continua a tossire con una certa insistenza ma non sembra grave.
«Ciao» si accovaccia, un po' per guardarlo meglio e un po' per fargli sentire che è al suo livello, e al contempo ammicca alla madre che lo tiene per mano. «Come ti chiami?»
«Robert» tossisce.
«Come me, allora» sorride. «Stai aspettando da molto?»
Il bambino annuisce, con un altro colpo di tosse; la signora borbotta qualcosa che comincia per il dottor House, e se possibile il sorriso di Chase si fa ancora più largo.
«Ti visito io, allora» annuncia, rivolgendosi sempre al ragazzino e sempre a beneficio della donna, che annuisce con approvazione; getta un occhio all'ambulatorio deserto, prima di aggiungere «non dovrebbe essere nulla più che la gola un po' infiammata, comunque.»
Non ha ancora terminato di visitare il ragazzino – diagnosi semplice e azzeccata, in ogni caso – quando sente un bussare risoluto alla porta.
«Ti sei deciso, finalm-» la Cuddy non può terminare la sua invettiva contro House, perché è Chase che sta fissando, e con un cipiglio che quest'ultimo non può che interpretare come "non-dovresti-essere-qui".
«Robert aspettava da parecchio tempo, Cuddy» commenta semplicemente. Lei annuisce, serena, ed esce rapidamente com'è entrata. «Comunque, la tua tosse è rumorosa e fastidiosa, ma non c'è nulla di grave. Un po' di sciroppo per qualche giorno e ti passerà.»
L'espressione compiaciuta della madre e quella seria e tuttavia serena del figlio non sono che una minima gratificazione, ma potrebbe anche farsela bastare. In fondo, anche se House tende a non accorgersene mai, in tutto quello che fa ci mette anima e corpo.
Dieci minuti dopo, il grande Robert guarda il piccolo Robert e sua madre lasciare l'ospedale; il bambino si volta, un angolo della bocca sorridente ancora sporca di torta al cioccolato.
Le sue dita tornano, senza volerlo, al livido. È come se si accorgesse soltanto adesso che non gli fa più male da un sacco.
Noticina: si definisce "gianduia" o "gianduja" qualsiasi preparazione con cacao, zucchero e nocciole, in proporzioni variabili a seconda del pasticciere; tra i più noti prodotti dolciari, i Gianduiotti torinesi (cioccolatini formati esclusivamente da questo impasto), la Nutella (che personalmente detesto =P) e le creazioni della Caffarel (oggi marchio di proprietà della Lindt). Nonostante sia una specialità tipicamente italiana, e precisamente piemontese, è molto amata e apprezzata in America ^^.
Fandom: House MD
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Beta Reader:
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Genere: Generale
Rating: Per tutte le età
Avvertimenti: Missing Moment (dopo 3x09), INFIMO SPOILER S5 (ma davvero infimo, eh)
Personaggi: Robert Chase
Conteggio parole: 616 (Word)
Note/Whatevs: Scritta per il Challenge di Criticoni Temporal-mente (LINK) e come regalo di compleanno (in ritardo, MOLTO in ritardo: ho accorpato la mia idea e la sua XD) per
![[livejournal.com profile]](https://www.dreamwidth.org/img/external/lj-userinfo.gif)
Disclaimer: House MD non è mio bla bla nessuno scopo di lucro bla bla povero in canna bla bla
Introduzione: House non c'è, comunque.

Gianduja
"Io che in tutto quel che faccio ci metto l'anima." (Un amore da favola – Giorgia)
Aveva voglia di dolce e non c'era nulla di decente nella saletta. Sì, il pretesto ufficiale era quello, in teoria. Peccato che, da qualche parte nella sua testa, ci sia una voce che gli sta gridando che non ha nessuna voglia di andare al distributore di merendine fuori la porta di House, e che se ha evitato la saletta - dove qualcosa deve pur esserci, ha colleghi famelici ma non possono sparire riserve segrete, riserve segrete di emergenza e riserve segrete di emergenza di scorta tutte in una volta - c'è senz'altro un motivo, e il motivo si chiama House.
Ora è in mensa e deve scegliere, e Robert odia scegliere. E comunque, tra una cattiva torta al cioccolato e una cattiva torta alle fragole, non è che abbia molta scelta – specie se l'alternativa si chiama distributore di merendine fuori la porta di House.
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Comincia a guardarsi attorno soltanto quando affonda per la terza volta la forchettina nella crema gianduia – decidendo che, dopotutto, potrebbe fare decisamente più schifo e che ha solo un lontanissimo retrogusto di cartonato. Wilson e la Cuddy sono fuori dalla mensa e discutono con aria più che seria – House, pazienti, House, trattamenti, House, Vicodin, House, House, House, non c'è bisogno di desiderare di origliare la conversazione; Foreman e Allison, probabilmente, hanno terminato di mangiare quando lui era ancora impegnato a scegliere tra cacao e astinenza forzata.
House non c'è, comunque. E anche se si è ripromesso che non ha più voglia di aspettare, una piccolissima parte di lui ci spera ancora, nella sua approvazione. O in qualunque altra cosa che non sia la sua indifferenza.
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C'è un bambino con gli stessi occhi di House, in sala d'aspetto. Non avrà più di otto o nove anni, continua a tossire con una certa insistenza ma non sembra grave.
«Ciao» si accovaccia, un po' per guardarlo meglio e un po' per fargli sentire che è al suo livello, e al contempo ammicca alla madre che lo tiene per mano. «Come ti chiami?»
«Robert» tossisce.
«Come me, allora» sorride. «Stai aspettando da molto?»
Il bambino annuisce, con un altro colpo di tosse; la signora borbotta qualcosa che comincia per il dottor House, e se possibile il sorriso di Chase si fa ancora più largo.
«Ti visito io, allora» annuncia, rivolgendosi sempre al ragazzino e sempre a beneficio della donna, che annuisce con approvazione; getta un occhio all'ambulatorio deserto, prima di aggiungere «non dovrebbe essere nulla più che la gola un po' infiammata, comunque.»
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Non ha ancora terminato di visitare il ragazzino – diagnosi semplice e azzeccata, in ogni caso – quando sente un bussare risoluto alla porta.
«Ti sei deciso, finalm-» la Cuddy non può terminare la sua invettiva contro House, perché è Chase che sta fissando, e con un cipiglio che quest'ultimo non può che interpretare come "non-dovresti-essere-qui".
«Robert aspettava da parecchio tempo, Cuddy» commenta semplicemente. Lei annuisce, serena, ed esce rapidamente com'è entrata. «Comunque, la tua tosse è rumorosa e fastidiosa, ma non c'è nulla di grave. Un po' di sciroppo per qualche giorno e ti passerà.»
L'espressione compiaciuta della madre e quella seria e tuttavia serena del figlio non sono che una minima gratificazione, ma potrebbe anche farsela bastare. In fondo, anche se House tende a non accorgersene mai, in tutto quello che fa ci mette anima e corpo.
* * *
Dieci minuti dopo, il grande Robert guarda il piccolo Robert e sua madre lasciare l'ospedale; il bambino si volta, un angolo della bocca sorridente ancora sporca di torta al cioccolato.
Le sue dita tornano, senza volerlo, al livido. È come se si accorgesse soltanto adesso che non gli fa più male da un sacco.
FINE
Noticina: si definisce "gianduia" o "gianduja" qualsiasi preparazione con cacao, zucchero e nocciole, in proporzioni variabili a seconda del pasticciere; tra i più noti prodotti dolciari, i Gianduiotti torinesi (cioccolatini formati esclusivamente da questo impasto), la Nutella (che personalmente detesto =P) e le creazioni della Caffarel (oggi marchio di proprietà della Lindt). Nonostante sia una specialità tipicamente italiana, e precisamente piemontese, è molto amata e apprezzata in America ^^.