[identity profile] huskyy.livejournal.com posting in [community profile] fanfic_italia
titolo: sono varie drabbles
genere: misto: commedia, angst ecc.
pairing: Callie Arizona
note: è la prima volta che posto qui!!!!figata...adoro Derek (che è un uomo da stupro xD) e meredith, ma le migliori sono callie e arizona. Soprattutto perchè secondo me io e il personaggio di arizona siamo state separate alla nascita xD

Cercapersone
Erano le 3 di notte quando Callie arrivò a casa. Probabilmente Arizona stava già dormendo da un pezzo e chissà, forse anche sognando che il suo cercapersone NON squillasse nel bel mezzo della notte. Calliope si fece strada tra le loro cianfrusaglie lasciate alla rinfusa per terra e, senza nemmeno infilarsi un pigiama, si sdraiò sul letto. Percepì il respiro regolare di Arizona, che dormiva accanto a lei. Si avvicinò, le tolse i capelli dagli occhi e le lasciò un bacio sulla guancia. Arizona si mosse e, nel dormiveglia, si strinse a Callie, che l’abbracciò stretta a sé.
Quella notte il cercapersone di nessuna delle due squillò.

Vecchia coperta
“Ma che diavolo?! “ sbraitò Callie
“Avanti Calliope! Solo per un po’ di tempo! “
“ No, non se ne parla! “
Arizona assunse quell’espressione da cucciolo abbandonato a cui Callie non sapeva resistere. Era furba. Dannatamente furba. Sapeva che carte giocare.
“Ascolta, il mio paziente ha 6 anni e Bob è l’unico amico che ha, che gli sta vicino quando sta bene e quando sta male. Non può entrare in ospedale perché…perché è peloso, sbava e mangia un sacco,ma io mi sento in dovere di far sapere a quel bambino che il suo cane sta bene, che il suo migliore amico è al sicuro e con qualcuno mentre i suoi genitori stanno con lui in ospedale…” obiettò Arizona
Callie osservò la sua ragazza, poi il Border Collie che teneva al guinzaglio, davanti alla porta di casa.
Arizona la osservava speranzosa.
Callie desistette:
“ho una coperta vecchia nell’armadio, può dormire lì sopra…”
Arizona sorrise, liberò il cane dal guinzaglio e quello entrò galoppando in casa.
Arizona si avvicinò a Calliope.
“ una vecchia coperta andrà più che bene…”mormorò con dolcezza
“ti amo, lo sai vero?” chiese , baciandola
Callie rise sulle sue labbra.

Ladri e pancake
Callie si svegliò di soprassalto nel cuore della notte. Arizona non c’era. Un rumore in cucina le fece sobbalzare. Scese dal letto con le gambe tremanti e, preso un orrendo sopramobile regalatole da suo padre, lo impugnò come un’arma e si avviò in cucina. Il frigo era aperto e il tintinnio dei piatti riempiva la stanza con un rumore acuto. Callie svoltò l’angolo ed esclamò, quasi urlando:
“Non ti muovere o chiamo il 911!”
Quando cadde a terra un bicchiere di latte Callie si rese conto che il “ladro svaligiatore di frigoriferi “era semplicemente Arizona, sbiancata dalla paura.
“Ma cosa ti è saltato in mente?! “ sbraitò quella
“cose è saltato in mente a te piuttosto! “ rispose Callie, piegandosi ad asciugare il pavimento con una spugna
“beh, avevo fame…”
“alle 4 del mattino?! “
Arizona si sedette al bancone della cucina, addentando un fumante pancake appena fatto.
“un mio paziente mi ha fatto venire voglia di pancake alla marmellata…” si giustificò la pediatra, scrollando le spalle.
Callie prese posto di fronte a lei.
“posso farti compagnia?” chiese
Arizona le passò una forchetta.

Mi basta solo questo momento
Quelle erano le serate che Callie amava. Arizona, nel tornare dal lavoro, era passata da un take away giapponese e aveva portato a casa riso, sushi e sashimi. Callie aveva pensato alla musica. Dalle casse dello stereo usciva “baby you can drive my car” dei Beatles e Arizona, nel sentire quella canzone, non aveva capito più nulla. Si era alzata in piedi sul divano, afferrando la mano di Callie e tirandola su son lei. Avevano saltato e ballato per dimenticare le fatiche che ogni giorno due chirurghi dovevano sopportare, per dimenticare le sconfitte e celebrare le vittorie. Quella era la loro serata e in quel momento, con la testa appoggiata nell’incavo del collo della sua ragazza, Arizona non poteva desiderare momento più bello di quello che stava vivendo.
“oggi sarebbe stato il compleanno di mio fratello…“ mormorò all’improvviso
Callie si staccò da lei e la guardò negli occhi. Non parlava quasi mai del fratello e in quelle rare occasioni che lo faceva, era perché aveva bisogno di sentire qualcuno vicino, qualcuno che l’amasse. Callie le accarezzò la guancia col dorso della mano.
“vuoi parlarne? “ chiese
Arizona si accoccolò di nuovo tra le sue braccia, poi mormorò:
“ no…mi basta questo momento…”
“io sono qui… non me ne vado” la tranquillizzò Callie, cullandola.


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